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Gianfranco Zadra
, trentino, residente in Perù dal 1956. Lavorò per la ditta italiana Panedile Peruana s.a. nella Centrale Idroelettrica di Machu Picchu (Cuzco-Perù) fra il 1959 ed il 1963. Nel suo tempo libero esplorava i dintorni con l’entusiasmo tipico di chi ama la montagna.  Un giorno trovò una baracca abbandonata e, al suo interno, una serie di documenti e mappe della spedizione del dott. Axel Werner-Gren della Fondazione Viking datate 1939. Quello fu infatti l’anno della scoperta dei primi tratti dei “Caminos del Inca”, proprio da parte del Dott. Gren e del capo-spedizione, Paul Fejos. Purtroppo quella spedizione dovette abbandonare le ricerche, dopo soli tre mesi, data la prematura morte dello stesso dott. Gren.
In compagnia di un amico italiano, Mario de Muro, e di un esperto cacciatore della valle chiamato Estrada, Zadra iniziò ad esplorare i dintorni, ricercando i luoghi indicati nelle mappe del Dott. Gren. Ritrovarono quindi le rovine di Runcu Raccay, Sayac Marca e la più importante fra tutte: Puyu Pata Marca; tutte ricoperte da una fitta e intricata vegetazione. Dopo quasi un anno di ardua ricerca e pulizia (aiutati solo da “machetes”) dei siti archeologici indicati, trovarono tratti interi mai scoperti e cittadelle sconosciute fino ad allora (nella gola che unisce la montagna con Machu Pucchu), luoghi questi che non apparivano neanche nelle mappe della precedente spedizione.  Nel 1959 presentarono una relazione dettagliata con descrizioni, fotografìe e tutto il materiale ritrovato nella zona, alla Corporazione di Ricostruzione e Sviluppo del Cuzco (CRIF).

Ascensioni di Zadra in Perù:  
1956  luglio  salita al Nevado Keñuane (5400 m)
1957  14 ottobre  vetta settentrionale del Chachani (6087 m)
1957    ascensione al Misti (5821 m)
1958  maggio  ascensione al Misti (5821 m)
1959  7 giugno   cima centrale del Pichu Picchu (5684 m)
1959    salita al Nevado Keñuane  (5400 m)
1959  giugno/luglio  Condori (5286 m)
1959  30 agosto   cratere del Pico Ubinas (5670 m)
1960    ascensione al Misti (5821 m)
1960    Nevado Artillero (5300 m)
1964  luglio   tentativo al Misti
1964  agosto  Pichu Picchu (cime minori)

*(Si ringrazia vivamente Antonio Poletti - Biblotecario CAI Milano, per i dati forniti).  

Di fatto, Zadra, con la sua grande energia e spiccata curiosità, mista a una grande cultura, ha aiutato a divulgare e far conoscere quella che oggi è una fra le mete turistiche più amate e conosciute al mondo: con il suo gruppo, fu la prima persona a percorrere, pulire e far conoscere los Caminos del Inca, vent’anni dopo lo stesso Dott. Gren, scopritore ufficiale di queste rovine.  Non solo: fu lui a pubblicare per primo, sotto l’interesse non prettamente archeologico ma turistico-alpinistico, tutta una sezione sulle montagne del Perù, introducendo in essa un intero capìtolo dedicato a los Caminos del Inca in una guida turistica (“Perù- El libro del Viajero” a cura di Adriana Alarco de Zadra – 1978).

Il viaggiatore comune che si reca a Vilcabamba, non saprà mai questa storia. Nessun libro né targa né guida riporta questi fatti. Ma ancora oggi le persone più anziane del posto ricordano “quel matto di un italiano” che vagava per la Valle e che ogni tanto vedevano appeso con l’aiuto di corde a qualche parete scoscesa.  Io stessa sapevo poco di questa storia. Ho ritrovato carte, mappe e documenti in un vecchio baule, solo di recente. Ed in un mondo dove sembra mancare la bussola, io ne ho una infallibile: il suo ricordo.

Caterina Zadra

 
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